Battesimo a Fieragricola dell’associazione fondata da Confagricoltura Veneto. Il presidente Nicoli: “Sosterremo i progetti più innovativi e lanceremo campagne di fundraising”
Confagricoltura Veneto sarà la prima associazione in Italia a sostenere la ricerca scientifica in agricoltura. Lo farà con la creazione di un’organizzazione no profit, Aria, che promuoverà campagne di fundraising a favore della ricerca e dell’innovazione tecnologica svolte da enti pubblici, università e ministero delle Politiche agricole, ambientali e forestali.
L’iniziativa è stata presentata a Fieragricola, a margine del convegno promosso da Confagricoltura Veneto dal titolo “Cisgenetica: parte la via italiana al biotech”, mirato ad approfondire una tematica di grande attualità alla luce del recente stanziamento di 21 milioni per la ricerca e le biotecnologie del Mipaaf.
Aria, Associazione per la ricerca e l’innovazione agricola, si inserisce in questo solco e si pone come progetto pilota per lo sviluppo del settore agricolo italiano, che necessita di soluzioni innovative per essere competitivo ai massimi livelli. Analogamente a quanto fa Airi, l’Associazione italiana di ricerca industriale, Aria selezionerà i progetti di ricerca più innovativi volti al miglioramento delle prestazioni in campo agricolo, raccogliendo risorse finanziarie per sostenerli con campagne di raccolta fondi.
“Aria nasce con il supporto di noti esponenti del mondo accademico italiano e delle università di Padova, Verona e Udine – spiega Lorenzo Nicoli, presidente di Confagricoltura Veneto -, per rispondere alle esigenze degli imprenditori agricoli italiani che necessitano di soluzioni innovative per essere competitivi ai massimi livelli. Mentre la ricerca in campo biomedico è sostenuta da organizzazioni sia pubbliche che private, quella in materia di biotecnologie agricole è snobbata e non riceve finanziamenti. Il settore agricolo italiano necessita di risorse per recuperare il gap competitivo con gli altri Paesi, che vedono nella ricerca e nell’innovazione genetica in agricoltura non un problema, ma una soluzione alle sfide globali. Noi vogliamo porci come catalizzatori della ricerca e dell’innovazione: in Italia abbiamo una grande tradizione nel campo, vedi il lavoro effettuato dall’Università di Udine che ha sviluppato dieci nuove varietà di viti da vino resistenti a peronospera e oidio. E’ questa la strada da seguire, per il futuro della nostra agricoltura”.
Quattro le campagne di fundraising in cantiere di Aria. Si parte dalla Campagna fiscale 5×1000, con la possibilità per le aziende agricole di devolvere la quota fiscale a sostegno della ricerca, per continuare con il Cause Releated Marketing, che consentirà ad aziende agricole e non di mettere in vendita alcuni prodotti per sostenere i progetti innovativi. Con Joint Fundraising le aziende potranno creare una loro linea di prodotti o un singolo prodotto da contrassegnare con il marchio Aria, devolvendo parte del ricavato per le attività del progetto. Infine, con Elargizioni Inkind, le imprese potranno decidere di sostenere la ricerca con la donazione di prodotti che verranno venduti direttamente da Aria, come le ceste di prodotti agricoli del territorio.
Ma l’azione di Aria non si ferma alla raccolta fondi. Spiega Clarissa Gulotta, dell’ufficio promozione e politiche per il territorio di Confagricoltura Veneto: “Vogliamo promuovere ricerche scientifiche, stimolare la formazione e lo sviluppo culturale nel campo dell’innovazione in agricoltura e incoraggiare ogni forma di cooperazione scientifica nel mondo agricolo – elenca -. Puntiamo a contribuire al progresso della ricerca e delle conoscenze scientifiche in agricoltura sia in Italia che all’estero e collaboreremo a questo scopo con gli organi di Governo, il ministero dell’Agricoltura, le Regioni, le aziende sanitarie, le università e gli enti pubblici in genere”.