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Come si ricorderà la riforma della Pac, che entrerà in vigore nel 2023, ha decretato l’abolizione del pagamento greening e dei relativi obblighi (diversificazione, aree di interesse ecologico-EFA e mantenimento dei prati) però ha rafforzato la “Condizionalità”, con l’inserimento, tra le altre, delle seguenti norme:

  1. BCAA 7 “Rotazione delle colture sui seminativi, ad eccezione delle colture sommerse”, che consiste nell’obbligo di rotazione annuale sulla medesima particella, con la necessità di alternare le coltivazioni anno per anno e senza consentire di fatto la monosuccessione;
  2. BCAA 8 “Percentuale minima della superficie agricola destinata a superfici o elementi non produttivi”, esclusivamente per quanto concerne i terreni a riposo. Si tratta del nuovo obbligo di destinare la percentuale minima del 4% dei seminativi a superfici o elementi non produttivi, obbligo che può essere attuato con la messa a riposo dei terreni.

Tali norme, come si può leggere, hanno di fatto assorbito due degli obblighi previsti per il pagamento del greening, diversificazione ed EFA.

Con riferimento alle suddette norme, il Ministro delle Politiche Agricole, Patuanelli, nei giorni scorsi ha firmato il decreto che formalizza il ricorso dell’Italia alle deroghe consentite dall’Unione Europea per il 2023. Il regolamento di esecuzione (UE) 2022/1317, consente infatti di non sottoporre a rotazione per la BCAA7 i seminativi soggetti a tale obbligo e permette l’utilizzazione ai fini produttivi per l’alimentazione umana dei terreni lasciati a riposo ai fini del rispetto delle norme della BCAA 8. Attenzione però, proprio per come è scritta, quest’ultima deroga ha determinato l’esclusione dalla coltivazione nei terreni a riposo del granturco, dei semi di soia e del bosco ceduo a rotazione rapida.

In base alle informazioni raccolte dagli uffici del Mipaaf, il decreto è stato notificato alla Commissione europea ed è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

Esempio: una azienda di 100 Ha di seminativo che volesse seminare il 100% di frumento, con le vecchie regole nel 2022 ha dovuto impostare un piano con tre colture, di cui la principale per non più di 75 Ha (quindi frumento), la terza per almeno il 5% di superficie, e la seconda coltura con una superficie differenza tra la prima e la terza. Con le nuove regole e le deroghe 2023, l’azienda potrà procedere alla semina di 95,9 Ha di frumento e seminare in primavera la restante superficie (tranne mais/soia/ceduo a r.r.), o lasciarla incolta.

Per il 2024, con la riforma a regime, la rotazione va rispettata e quindi l’azienda dovrà optare per altre colture diverse dal frumento, sulle particelle impegnate nell’anno 2023, e destinare il  4% della superficie a riposo.

Chiaramente visti gli sviluppi e la complessità della riforma della PAC ci saranno ulteriori approfondimenti in futuro.