L’Unione Europea ha approvato lo scorso 27 novembre la proposta di rinnovo dell’autorizzazione all’uso dei composti rameici in agricoltura.
Il nuovo regolamento riduce a circa 4kg, contro gli attuali 6kg, la quantità massima di prodotti fitosanitari a base di rame utilizzabili annualmente per ettaro, per un totale di massimo 28kg l’ettaro in sette anni, con la possibilità di ridurre o aumentare l’impiego secondo le annate. Il regolamento introduce inoltre per gli Stati membri la possibilità di vietare la flessibilità nei sette anni.
Agrinsieme, il coordinamento di Confagricoltura, Cia, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, ha espresso parere contrario alla decisione dell’Unione Europea che non va nella direzione di una maggiore salubrità degli alimenti, ma costringe l’agricoltura, in particolare quella biologica e integrata, a una minore difesa delle colture. Si tratta infatti di una decisione estremamente dannosa per le colture mediterranee, come la vite e l’ortofrutta, per le quali l’uso dei composti rameici è centrale in funzione della lotta alle patologie fungine e batteriche.
Agrinsieme è intervenuto sul tema con numerose sollecitazioni richiedendo fra l’altro che la riduzione fosse modulata tenendo conto delle differenze a livello di fasce climatiche e ribadendo la propria disponibilità a collaborare con i ministeri competenti, il mondo scientifico e altri stakeholders, per lo sviluppo e la diffusione di soluzioni strutturali di medio periodo, come la ricerca di prodotti alternativi o integrativi al rame, e la costituzione e il rilascio di varietà tolleranti o resistenti alle malattie fungine.
Il regolamento entrerà in vigore e sarà applicabile a partire dal 1° febbraio 2019.