Il Decreto Legge n. 36 del 2022 (definito “Decreto PNRR 2”) ha disposto che dall’1.7.2022 siano soggetti all’obbligo di emissione della fattura in formato elettronico anche i contribuenti che applicano il regime forfetario con ricavi 2021 superiori a € 25.000. Per i soggetti con ricavi 2021 pari o inferiori a € 25.000 l’obbligo scatterà invece a partire dall’1.1.2024.
Si tratta di imprese individuali che calcolano il reddito in modo forfetario e non applicano l’IVA sulle vendite. Ad esempio, possono adottare tale regime le imprese di manutenzione del verde, i contoterzisti ecc. Queste imprese erano finora tenute ad emettere fatture elettroniche solo per le vendite / prestazioni di servizi effettuate nei confronti della Pubblica Amministrazione.
Anche le note di variazione emesse dopo il 1° luglio 2022 e riferite ad operazioni precedenti fatturate in modalità cartacea dovranno essere emesse in formato digitale. Insieme all’obbligo di fatturazione elettronica, scatta anche quello di conservazione digitale delle fatture. Inoltre, questi contribuenti, continuano a dover apporre il bollo di 2 euro sulle fatture emesse con importi superiori a 77,47 euro. Ovviamente, la modalità non sarà più quella cartacea, ma il bollo dovrà essere versato entro specifiche scadenze.
I contribuenti interessati dovranno quindi dotarsi di un computer o di un tablet o smartphone e di
un software che consenta la compilazione del file della fattura nel formato XML e l’invio dello stesso al Sistema di Interscambio gestito dall’Amministrazione Finanziaria. In alternativa, potranno rivolgersi ai loro consulenti di fiducia. Gli Uffici di Confagricoltura, della sede e periferici di Zona, sono a disposizione per fornire ogni chiarimento ed effettuare tutti gli adempimenti necessari.
È previsto un periodo di tolleranza dall’1.7.2022 al 30.9.2022, durante il quale, per i nuovi soggetti obbligati, la fattura può essere emessa entro il mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione, senza l’applicazione di sanzioni per tardiva fatturazione (che vanno dal 5% al 10% dei corrispettivi, e da 250 a 2.000 euro nel caso in cui la violazione non rilevi ai fini del calcolo del reddito). Ad esempio, per una consegna o un incasso del 1° luglio 2022, si potrà emettere la fattura entro il 31 agosto 2022. Ricordiamo che, secondo le normali regole la fattura deve essere emessa entro 12 giorni dall’effettuazione dell’operazione e l’operazione si considera effettuata con la consegna o spedizione dei beni o, per i servizi, con il pagamento del corrispettivo.