Lo scorso 29 aprile è stata pubblicata la legge di conversione al Decreto Legge “Cura Italia”.  Sebbene le difficoltà operative ed economiche per il comparto agricolo siano tali da non poter essere affrontate da tale provvedimento, l’azione di Confagricoltura ha fatto sì che con l’approvazione di alcuni emendamenti, si sia data risposta ad alcune istanze rilevanti per il nostro settore.

Tra i risultati raggiunti elenchiamo alcuni tra i punti più significativi:

l’aumento, dal 50 al 70 per cento, per il solo 2020, della percentuale di contributi PAC di cui può essere richiesto l’anticipo;

  • la sospensione per le imprese del settore florovivaistico fino al 15 luglio 2020 dei versamenti delle ritenute alla fonte e dei contributi previdenziali e assistenziali nonché la sospensione tra il 1° aprile e il 30 giugno 2020 dei versamenti IVA;
  • la configurazione come pratica commerciale sleale vietata qualora per l’acquisto di prodotti agroalimentari vengano richieste certificazioni non obbligatorie riferite al COVID-19;
  • l’estensione alle imprese agricole della possibilità di avvalersi degli interventi del Fondo di garanzia per le PMI;
  • la previsione che la visita medica abbia validità annuale e consenta al lavoratore di prestare l’attività anche presso altre imprese agricole che abbiano gli stessi rischi lavorativi, senza necessità di ulteriori accertamenti medici;
  • l’autorizzazione alle Regioni e Province autonome all’utilizzo del latte, dei prodotti e derivati del latte negli impianti di digestione anaerobica siti nel proprio territorio regionale, derogando, limitatamente al periodo di crisi, alle procedure di autorizzazione previste per l’uso e la trasformazione delle biomasse.
  • la possibilità, nelle more dell’emergenza sanitaria in atto, di rilasciare da parte degli organismi di certificazione dei prodotti biologici e a denominazione protetta i certificati di idoneità senza procedere alle visite in azienda;
  • la proroga al 31 dicembre 2020 della validità dei permessi di soggiorno dei lavoratori stagionali agricoli in scadenza tra il 23 febbraio e il 31 maggio 2020;
  • la concessione di mutui a tasso zero a favore delle imprese agricole ubicate nei comuni nell’allegato n. 1 al DPCM del 1 marzo 2020, avvalendosi di una disponibilità finanziaria di 10 milioni di euro per il 2020 e la rinegoziazione dei mutui e degli altri finanziamenti in essere al 1 marzo 2020, richiesti dalle imprese agricole per soddisfare le esigenze di conduzione e/o miglioramento delle strutture produttive.
  • l’estensione delle agevolazioni del Fondo rotativo per il sostegno delle imprese e gli investimenti in ricerca agli investimenti realizzati dalle imprese della filiera avicola nel limite di 100 milioni di euro per l’anno 2020.

Confagricoltura è al lavoro per il prossimo decreto con una serie di proposte, anche innovative, a sostegno delle nostre imprese, pur nella consapevolezza della difficoltà di reperire risorse dedicate in un contesto di grave crisi economica generalizzata.

Il complesso delle norme prima segnalate rappresenta solo un primo e non esaustivo tentativo di dare risposte ad una crisi non usuale, dalle dimensioni molto ampie e ancora non totalmente note. L’obiettivo è quello di mettere in moto tutti i meccanismi possibile per consentirne una fruizione quanto più possibile diffusa, ed a questo fine vi invitiamo a segnalarci, tempestivamente, eventuali possibili difficoltà applicative.