Prende il posto di Lorenzo Nicoli e guiderà l’associazione nel prossimo triennio: «Sostegno alle colture in sofferenza e grande attenzione alla sostenibilità»
Cambio al timone di Confagricoltura Veneto. Il consiglio direttivo, aperto ai delegati dell’assemblea, ha nominato ieri il nuovo presidente che guiderà l’associazione nel prossimo triennio. È Lodovico Giustiniani, trevigiano, 50 anni, laurea in agraria e amministratore dell’azienda agricola Borgoluce di Susegana. Prende il posto del polesano Lorenzo Nicoli, che ha tenuto le redini dell’organizzazione in un periodo non facile per il settore agricolo, realizzando lo snellimento e l’efficientamento della struttura. Nel nuovo direttivo vicepresidente vicario sarà il presidente di Confagricoltura Padova, Giordano Emo Capodilista, mentre vicepresidente sarà Michele Negretto, presidente di Confagricoltura Vicenza.
Giustiniani è stato eletto all’unanimità, alla luce di doti imprenditoriali e manageriali maturate in campo professionale e sindacale. È presidente di Confagricoltura Treviso e dell’Associazione veneta allevatori, oltre che consigliere del Consorzio di tutela del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene docg e consigliere del Consorzio agrario di Treviso e Belluno. I delegati delle sedi provinciali di Confagricoltura Veneto, nell’assemblea elettiva, gli hanno chiesto un particolare impegno nell’affrontare le problematiche dei tanti settori che ancora versano in difficoltà, stretti nella tenaglia del tonfo dei prezzi come i cereali, l’ortofrutta e le uova o dai postumi di anni pesantissimi come la zootecnica da latte. Anche il 2016 è stato, infatti, contrassegnato da frammentazione dell’offerta, volatilità dei prezzi, globalizzazione dei mercati. Un quadro appesantito dalla burocrazia insostenibile e dalla crescita dei costi aziendali.
Giustiniani ha assicurato il suo impegno per rendere la struttura regionale attenta alle esigenze degli agricoltori, creando con tutte le province una rete di fruttuoso interscambio di informazioni e lavoro: «L’agricoltura veneta è caratterizzata da una diversificazione di colture tra una provincia e l’altra – ha detto -, che richiede una particolare attenzione e analisi anche per comparti considerati minori, come la pioppicoltura, ma che sono invece vitali per l’economia locale. L’impegno sarà quello di mettere a punto proposte e soluzioni per i settori più in difficoltà, intensificando il confronto con gli enti, le istituzioni e gli organi politici ed economici regionali. C’è una nuova Pac (Politica agricola comune) da riscrivere e dovremo iniziare a riflettere se sia necessario individuare nuove forme di sostegno e incentivazione per sostenere la nostra agricoltura, che deve essere pronta ad affrontare le sfide del futuro di un mercato sempre più improntato all’innovazione e alla globalizzazione».
Anche la sostenibilità giocherà un ruolo fondamentale nei prossimi anni. «L’agricoltura si sta incamminando in maniera rapida in questa direzione – rimarca il nuovo presidente –, come testimonia l’ultima Pac della Ue che ha introdotto il cosiddetto greening, una serie di misure finalizzate a interventi ambientali e paesaggistici. Anche Confagricoltura si sta avviando su questo percorso, con una maggiore attenzione all’ambiente, che viene richiesta sempre più a gran voce dal mercato. Riteniamo, a questo proposito, positive le iniziative come quella del Consorzio di tutela del Prosecco doc, che ha sposato una maggiore attenzione per il territorio e chi ci vive decidendo di escludere dalla doc chi utilizza Glifosate, Folpet e Mancozeb. Sono prodotti destinati ad essere vietati nel giro di pochi anni e che hanno dunque i giorni contati. La strada di un’agricoltura con meno prodotti chimici è tracciata: secondo le previsioni entro il 2020 una bottiglia sarà da agricoltura sostenibile o biologica».