Come previsto dalla regolamentazione UE entro il 31 dicembre 2021 il Governo italiano ha presentato il “Piano strategico nazionale” necessario per l’attuazione della riforma della Pac per il periodo 2023-2027. Il piano contiene un insieme di decisioni importanti, inerenti gli aiuti diretti (titoli Pac, sostegno ridistributivo, sostegno per i giovani, aiuti accoppiati, eco-schemi, ecc..), gli aiuti settoriali per i comparti vitivinicolo, ortofrutticolo, olivicolo, miele e anche lo sviluppo rurale.
Il documento presentato è frutto di un’intesa tra il Mipaaf e le regioni. Tiene inoltre conto di quanto emerso dalle consultazioni con le associazioni agricole e con il cosiddetto tavolo del parternariato a cui partecipano associazioni di vario tipo. Il testo del PSN dovrà ora essere esaminato dalla Commissione UE e poi approvato definitivamente entro sei mesi. Sono perciò prevedibili modifiche ed integrazioni rispetto a quanto riportato.
Riassumiamo ora i punti principali del PSN, con riferimento in particolare agli aiuti diretti.
Titoli Pac: “sostegno di base al reddito per la sostenibilità”
Il sostegno di base al reddito per la sostenibilità (BISS) sarà rappresentato dal valore dei titoli a cui è stato destinato circa il 48% delle risorse del plafond nazionale (3,685 MLD di euro l’anno). Ciò significa che l’attuale livello di sostegno a cui hanno diritto tutte le aziende, rappresentato dal pagamento di base e dal pagamento greening, sarà ridotto di circa un 45%.
Proseguirà il processo di convergenza interna con l’obiettivo di conseguire un valore unitario dei titoli di importo inferiore pari all’85% del valore medio nazionale al 2026 con 4 step progressivamente crescenti (5%, 6%, 7%, 7%). Saranno fissati: un tetto massimo del valore dei titoli a 2.000 euro dal 2023; una riduzione massima dei titoli più alti al 30%; un valore minimo dei pagamenti diretti a 300 euro nelle aree montane e svantaggiate (comprese le isole minori) e a 500 euro nelle altre aree.
Per quanto riguarda la riserva nazionale, si manterrà l’impianto esistente con le fattispecie attuali: giovani, nuovi e aventi diritto da decisioni giudiziali, zone montane e svantaggiate. Non sarà permesso il trasferimento dei diritti ottenuti gratuitamente dalla riserva nazionale per un periodo di almeno tre anni.
Il sostegno ridistributivo complementare al reddito per la sostenibilità (CRISS)
Al sostegno ridistributivo sarà destinato il 10% delle risorse ed è concesso applicando il metodo “primi ettari”. Sono ammissibili i primi 14 ettari (che costituiscono la media nazionale) delle aziende agricole fino alla soglia massima di 50 ettari. La dimensione minima è fissata pari a 0,5 ettari.
Il sostegno complementare al reddito per i giovani agricoltori (CISYF)
Al sostegno complementare al reddito per i giovani agricoltori sarà destinato un importo pari al 2% della dotazione dei pagamenti diretti. Inoltre, per rafforzare la politica di ricambio generazionale, un altro 1% delle risorse (pari a circa 36 milioni di euro) verrà trasferita dai pagamenti diretti allo sviluppo rurale per contribuire alla misura del primo insediamento.
Gli eco-schemi (ECO – regimi per il clima, l’ambiente ed il benessere animale)
Sono previste 5 categorie di eco-schemi nazionali a cui sarà destinato a regime il 25% delle risorse. Ricordiamo che si tratta di pratiche facoltative per l’agricoltore e non collegate al sostegno di base.
I cinque eco-schemi riguarderanno:
– ECO 1 – Pagamento per il benessere animale e la riduzione degli antibiotici, con due livelli di impegno, il primo relativo al rispetto di soglie di impiego del farmaco veterinario (antibiotici), il secondo per gli allevamenti che si impegnano al rispetto di obblighi specifici nel settore del benessere animale e praticano pascolamento o allevamento semibrado.
– ECO 2 – Inerbimento delle colture arboree, a cui sono ammissibili tutte le superfici occupate da colture permanenti (legnose agrarie) e altre specie arboree permanenti a rotazione rapida, sulle quali sono rispettati impegni di gestione del suolo, di inerbimento, spontaneo o artificiale, dell’interfila, di non lavorazione del suolo nell’interfila, di ulteriore limitazione dell’uso di fitosanitari sull’intero campo.
– ECO 3 – Salvaguardia olivi di particolare valore paesaggistico, a cui sono ammissibili tutte le superfici olivetate di particolare valore paesaggistico e storico.
– ECO 4 – Sistemi foraggeri estensivi, sono ammissibili all’eco-schema tutte le superfici a seminativo in avvicendamento sulle quali sono rispettati impegni relativi alla coltivazione di leguminose da granella o foraggio o di altre colture foraggere o da rinnovo nelle quali non si dovrà far uso di prodotti fitosanitari e di diserbanti chimici. Relativamente a questo ecoschema, l’unico di interesse per le aziende di seminativi, Confagricoltura ha chiesto di attenuare il vincolo relativo al divieto di impiego di prodotti fitosanitari e diserbanti e di chiarire che tra le colture da rinnovo è ammesso il mais.
– ECO 5 – Misure specifiche per gli impollinatori, sono ammissibili le superfici a seminativo e quelle occupate da colture arboree permanenti sulle quali sono rispettati gli impegni relativi alla coltivazione di colture a perdere di interesse mellifero nei seminativi o la coltivazione di colture a perdere di interesse mellifero nell’interfila delle colture permanenti, incluso in entrambi i casi l’impegno di non uso di diserbanti e altri fitosanitari nel campo e nelle bordure nell’anno di impegno.
Il sostegno accoppiato
Il sostegno accoppiato al reddito agevolerà determinati settori e produzioni ad affrontare difficoltà specifiche, incentivandone competitività, qualità e sostenibilità ambientale e sociale. Si prevede di attivare tale aiuto per i seguenti settori/produzioni:
Interventi per la zootecnia
– Vacche da latte appartenenti ad allevamenti di qualità
– Vacche da latte appartenenti ad allevamenti di qualità siti in zone montane
– Bufale da latte
– Vacche nutrici da carne e a duplice attitudine iscritte ai libri genealogici o registro anagrafico
– Capi bovini macellati, età 12 – 24 mesi, allevati per almeno sei mesi
– Agnelle da rimonta
– Capi ovini e caprini macellati2
– Vacche a duplice attitudine iscritte ai libri genealogici o registro anagrafico, inserite in piani selettivi o di gestione razza
– Capi bovini macellati, età 12 – 24 mesi, allevati per almeno dodici mesi ovvero allevati per almeno sei mesi e aderenti a sistemi di etichettatura/qualità/certificazione
– Vacche nutrici non iscritte nei Libri genealogici o nel registro anagrafico e appartenenti ad allevamenti non iscritti nella BDN come allevamenti da latte
Interventi colture a superficie
– Grano Duro
– Proteaginose
– Agrumi
– Riso
– Barbabietola
– Pomodoro
– Olio Dop e IGP
Interventi colture proteiche
– Soia
– Leguminose
Gli interventi settoriali (IS)
Nei settori dell’ortofrutta, vino, olio, miele le risorse destinate dovranno garantire, in una logica di maggiore integrazione delle filiere, la capacità delle stesse di intraprendere quei cambiamenti strutturali necessari a rafforzare le posizioni di mercato, in particolare migliorando la qualità delle produzioni, riducendo l’impatto ambientale, evitando le crisi di mercato o consentendo almeno la loro gestione. Agli interventi per questi settori si aggiunge il nuovo intervento settoriale in favore del settore pataticolo, con un plafond di 6 milioni di euro annui.
Il Fondo mutualistico nazionale pubblico per la gestione dei rischi
Si prevede la creazione di un nuovo Fondo mutualistico nazionale pubblico per la gestione dei rischi catastrofali in agricoltura, che sarà finanziato, per la parte a carico privato, da un prelievo del 3% effettuato a carico dei percettori dei pagamenti diretti, mentre la parte pubblica sarà cofinanziata dal FEASR. Questo intervento consentirà di integrare e potenziare gli strumenti di gestione del rischio a beneficio delle aziende agricole, ivi incluso il Fondo di solidarietà nazionale.
La flessibilità tra pilastri a favore dell’agricoltura biologica
Tenuto conto della rilevanza strategica del settore biologico, degli sfidanti obiettivi da raggiungere entro il 2027, nonché dell’esigenza di disporre delle necessarie risorse nel quinquennio, una dotazione di risorse pari a 90 milioni di euro all’anno viene trasferita dai pagamenti diretti allo sviluppo rurale, a cui aggiungere il cofinanziamento nazionale. L’obiettivo minimo è quello di mettere a disposizione del settore circa 1.000 milioni di euro in cinque anni, che dovranno essere programmati in modo da aggiungersi alle risorse già stanziate nello sviluppo rurale, al fine di raggiungere l’obiettivo previsto dal Piano strategico nazionale (25% della superficie a biologico entro il 2027). Il presente intervento sarà parte integrante del Piano d’azione sul biologico, che il Mipaaf si impegna a varare nel corso del 2022.
Lo sviluppo rurale
Un ulteriore contributo decisivo sarà assicurato dagli interventi di sviluppo rurale, che pur nel nuovo quadro di governance della PAC, continueranno a essere gestiti dalle Regioni e dalle Province autonome che, a tal fine, istituiranno proprie Autorità di gestione. La definizione di questi interventi in un quadro comune condiviso rappresenterà una grande opportunità per renderli integrati e complementari con il resto degli strumenti di politica agricola e forestale.