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Con il decreto dipartimentale n. 124900 del 16 marzo 2022 il MIPAAF ha approvato il disciplinare del sistema di certificazione della sostenibilità della filiera vitivinicola. Il testo, che si provvede ad allegare, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.71 del 25 marzo 2022 ed è entrato in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione.

Il disciplinare è stato elaborato dal Comitato per la Sostenibilità vitivinicola, CoSVi, istituito nel giugno scorso con Decreto n.288989 e costituito da rappresentanti del MIPAAF, delle Regioni, del CREA e di ACCREDIA e, a titolo consultivo, dai rappresentanti dei tre sistemi di valutazione della sostenibilità nel settore vitivinicolo (Equalitas, Viva e Tergeo) ma non dai rappresentanti delle imprese, anche se più volte richiesto da Confagricoltura.

Vediamo l’applicazione della nuova disciplina. Per l’annualità 2022 il disciplinare si identifica con il Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata SQNPI, completato da alcuni impegni individuati in modo specifico nel novembre 2021 che sono parte integrante dello SNQPI.

Dal 2023 si prevede, oltre all’adesione al sistema SNQPI, anche il rispetto di obblighi aggiuntivi sia per la fase agricola che per la fase post raccolta e trasformazione. Obblighi che derivano da un elenco preparato sulla base dei disciplinari privati esistenti che nella versione definitiva è stato ridimensionato e razionalizzato, anche se permangono difficoltà applicative soprattutto a carico di alcuni di essi.

Gli obblighi aggiuntivi sono differenziati in pilastro ambientale, a tutela anche della biodiversità e del paesaggio, pilastro sociale con particolare attenzione alle condizioni dei lavoratori e pilastro economico individuato solo per la fase di post raccolta e trasformazione. L’elenco degli obblighi previsti è riportato nell’allegato al decreto.

Per la fase post raccolta e trasformazione nell’ambito del cosiddetto pilastro economico è richiesto di contribuire allo sviluppo della comunità locale e di effettuare investimenti in servizi di pubblica utilità attraverso donazioni di prodotti e servizi o investimenti in infrastrutture non riconducibili alla propria proprietà. Un impegno che appare poco in linea con i principi di profittabilità delle attività produttive e di impresa (“sostenibilità economica” propriamente detta) ed ascrivibile eventualmente più alla sfera della “sostenibilità sociale”.

Nel disciplinare non ci sono differenziazioni fra gli obblighi individuati e diversamente da quanto accade in alcuni disciplinari privati, dove alcuni requisiti sono intesi come raccomandazioni, qui tutti gli obblighi appaiono cogenti.

Le aziende interessate possono aderire al sistema attraverso le modalità previste per l’iscrizione al sistema SNQPI. L’organismo di controllo incaricato valuterà la conformità delle procedure adottate dall’azienda alle previsioni del disciplinare ed una volta attestata la conformità rilascerà il certificato della sostenibilità della filiera vitivinicola che consente all’azienda di utilizzare il segno distintivo di SNQPI.

Per il momento non sono previste specificità nel logo per il settore vitivinicolo ma l’auspicio degli operatori è che si possa valorizzare il percorso intrapreso in etichetta con un logo specifico in modo da favorire la comunicazione verso i consumatori sempre più interessati alle tematiche sostenibili.