Le vendite intracomunitarie di vino destinate a privati consumatori residenti in altri Stati membri costituiscono una grande opportunità, in particolare per i produttori di vino di piccole e medie dimensioni. Tuttavia, l’attuale disciplina presenta numerose difficoltà amministrative per i produttori.
Il pagamento delle accise a destinazione comporta un notevole costo aggiuntivo, in quanto i produttori devono avvalersi dei servizi di appositi intermediari fiscali, nella specie di un rappresentante fiscale stabilito nello Stato membro di destinazione, per espletare le formalità legate all’assolvimento dell’accisa.
Confagricoltura ha sottoscritto il 9 maggio 2022, con le altre organizzazioni della filiera vitivinicola, una lettera ai Ministri Franco e Patuanelli per evidenziare le istanze del settore e richiedere una semplificazione per la procedura di assolvimento dell’accisa basandosi su un sistema simile a quello dell’IVA – One Stop Shop.
Nel luglio 2021 è entrato in vigore, infatti, il regime speciale dello sportello unico (One Stop Shop – OSS) per l’IVA. Si tratta di un regime che consente ai soggetti passivi che forniscono servizi o cedono beni a consumatori dell’UE di dichiarare e pagare l’IVA in un unico Stato membro, quello dove sono identificati. Lo Stato di identificazione provvederà poi alla ripartizione degli importi agli Stati UE interessati.
L’introduzione di un sistema di OSS migliorerebbe sostanzialmente le vendite a distanza e questo andrebbe a vantaggio sia dei produttori che dei consumatori.
A quanto appreso nel gruppo di dialogo Civile del 5 maggio u.s., la Commissione Europea sta valutando la semplificazione e l’armonizzazione delle regole sulle vendite a distanza e ha rilanciato la discussione con gli Stati membri, presentando alcune possibili soluzioni in occasione del Tax Expert Group (ITEG) dello scorso 14 marzo 2022.