Il 29 maggio l’Ambasciata italiana nel Regno Unito ha organizzato, per le Associazioni di categoria italiane, un incontro di aggiornamento e di approfondimento del nuovo sistema di controlli alle frontiere – BTOM (Border Target Operating Model).

Riportiamo di seguito sono riportati gli aspetti più rilevanti.

Nel Regno Unito, il dopo Brexit ha comportato un lungo periodo di preparazione ai cambiamenti, come ad esempio l’attuazione di un sistema di controlli alle frontiere per l’import/export. Il Regno Unito infatti, rappresenta un mercato molto importante per l’UE: le importazioni sono di 60 miliardi di sterline, di cui l’UE copre i ¾ del fabbisogno, per i prodotti ortofrutticoli, carni fresche e trasformate, bevande alcoliche (quasi totalmente vino), pasta, formaggi, prodotti ittici. In particolare, l’Italia è in settima posizione come fornitore, mentre per l’Italia, il Regno Unito rappresenta il 4° mercato di sbocco. L’Italia rimane il primo fornitore per la pasta e il vino e il secondo per l’olio extravergine di oliva, dopo la Spagna.

Come già anticipato, attraverso una classificazione di prodotti in categorie alto, medio e basso rischio, nel BTOM vengono stabiliti il tipo di controlli alle frontiere e i necessari requisiti documentali.

Il nuovo sistema di controlli alle frontiere ha un’entrata in vigore in tre fasi nel 2024:

31 gennaio 2024: sono stati introdotti i certificati sanitari e fitosanitari per l’import di prodotti animali e vegetali a rischio medio e alimenti e mangimi non di origine animale ad alto rischio. In questo caso è necessaria la prenotifica per tutti i prodotti. Il certificato sanitario o fitosanitario va richiesto all’autorità sanitaria competente del proprio Paese e trasmesso all’importatore responsabile del carico.

30 aprile 2024: vengono introdotti i controlli documentali, di identità e fisici sui prodotti a rischio medio. L’ingresso di tutte le merci avviene attraverso posti di controlli frontalieri designati (BCP – Border Control Post), dove avvengono le eventuali ispezioni.

31 ottobre 2024: si introducono le safety and security declarations per evitare duplicazioni di documenti già presentati.

Lo schema che segue, sintetizza i passaggi necessari per i controlli:

Prodotti a basso rischio: – Prenotifica (tranne piante e prodotti vegetali) – Ingresso in UK tramite i posti di controlli frontalieri designati;

Prodotti a medio rischio: – Prenotifica – Certificati sanitari e fitosanitari – Ingresso in UK tramite i posti di controlli frontalieri designati – Controlli risk-based ai posti di controllo

Prodotti ad alto rischio: – Prenotifica – Certificati sanitari e fitosanitari – Ingresso in UK tramite i posti di controlli frontalieri designati – Controlli al 100%.

Costi per l’esportazione: Oltre alle spese doganali e alle spese per la certificazione, si devono considerare nei costi anche le tariffe applicate dai posti di controllo dei porti marittimi e degli aeroporti gestiti dal Governo britannico o da società private (le tariffe per i porti marittimi e gli aeroporti sono stabilite dal DEFRA, quelle delle società private sono decise in autonomia); tariffe applicate dalla autorità sanitaria portuale (PHA) per i prodotti di origine animale e alcuni certificazioni riguardanti i prodotti della pesca e i prodotti biologici; tariffe applicate dalla Animal and Plan Health Agency (APHA) per piante e prodotti delle piante, animali vivi.

Per maggiori dettagli sull’argomento, le aziende interessate possono contattare gli uffici di Confagricoltura: Francesca Marino 066852394 – francesca.marino@confagricoltura.it;  Gabriele Zanazzi 066852234 –  gabriele.zanazzi@confagricoltura.it.