Tassazione Irpef terreni – Delusione e rammarico dobbiamo esprimere per la mancata proroga dell’esenzione Irpef sui redditi dominicale e agrario dei terreni condotti da coltivatori diretti e Imprenditori agricoli professionali. La Legge di Bilancio 2017 aveva stabilito un’esenzione temporanea per cd e iap iscritti alla previdenza agricola, che era stata poi di anno in anno prorogata fino al 2023 compreso. L’esenzione non è stata riproposta e pertanto, dal 2024, anche coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali dovranno pagare l’Irpef sui redditi catastali dei terreni. I redditi catastali devono essere rivalutati dell’80% (il dominicale) e del 70% (l’agrario) rispetto ai valori risultanti dalle visure catastali. Gli altri contribuenti, che non possiedono dette qualifiche agricole, oltre alla rivalutazione dell’80% / 70% devono applicare un ulteriore 30%. 

Tassazione del diritto di superficie – La Legge di Bilancio, inoltre, introduce una nuova norma -di cui avevamo già scritto- molto negativa per gli agricoltori. Nella sostanza viene assoggettato a tassazione progressiva Irpef il corrispettivo percepito a fronte della costituzione di un diritto di superficie. In precedenza, invece, si applicavano le stesse norme relative alla cessione degli immobili e quindi la costituzione del diritto di superficie su un terreno agricolo posseduto da almeno 5 anni non era soggetta a tassazione.

Rivalutazione dei terreni – Infine una notizia positiva, che però interessa a pochi. La Legge di Bilancio per il 2024 ripropone la possibilità di rivalutare il valore di acquisto dei terreni agricoli ed edificabili posseduti a titolo di proprietà o usufrutto alla data del 1° gennaio 2024. Come in precedenza, i soggetti che ne possono usufruire sono le persone fisiche e le società semplici, e la rivalutazione si effettua mediante la redazione ed asseverazione di una perizia di stima e il versamento dell’imposta sostitutiva calcolata sul valore risultante dalla perizia. In questo modo, il valore rivalutato diventa rilevante per il calcolo dell’eventuale plusvalenza da assoggettare a tassazione in caso di vendita del terreno.

L’imposta sostitutiva è pari al 16% (come per l’anno 2023) e va quindi verificato se vi è convenienza ad avvalersi di questa possibilità. I contribuenti potenzialmente interessati dovranno decidere tenendo conto dell’aliquota Irpef alla quale sarebbe tassata la plusvalenza, cioè la differenza tra il prezzo di vendita e il valore di acquisto eventualmente rivalutato.

Per chi sceglierà di avvalersi della rivalutazione, l’imposta sostitutiva andrà versata entro il 30 giugno 2024, in unica soluzione o in tre rate annuali maggiorate degli interessi calcolati al tasso del 3% annuo.

Fringe Benefit e Welfare Aziendale  – Per il solo anno 2024 è riconosciuta la possibilità di erogare fringe benefit ai lavoratori nel limite di esenzione da contributi e imposte di 1000€.
Rientrano nell’elenco dei fringe benefit per il 2024 il rimborso delle utenze domestiche di acqua, luce e gas, le spese per affitto, gli interessi sul mutuo prima
casa.
Se il lavoratore ha figli a carico (che non sono in affido esclusivo all’altro genitore e che percepiscono reddito inferiore a 4.000€ se con età inferiore a 24 anni,
2840,51€ per età superiore) il limite di esenzione aumenta a 2000€; attenzione: questo limite può essere applicato solo se il lavoratore ne fa richiesta scritta al
datore di lavoro.

Congedi Parentali – Fatta salva la durata complessiva fra i due genitori di 9 mesi indennizzati (10/11 indennizzati qualora il reddito del lavoratore sia inferiore a 2,5 volte l’assegno
sociale), l’indennizzo del congedo è pari a:
1 mese 80%, alternativamente fra i due genitori (con figli entro i 6 anni);

1 mese 60%, alternativamente fra i due genitori (con figli entro i 6 anni);

i restanti mesi 30% (con figli entro i 12 anni)
Per il solo anno 2024 il secondo mese sarà indennizzato all’80% anzichè al 60%

Decontribuzione lavoratrici con figli – Per il triennio 2024-2026 alle lavoratrici madri di 3 o più figli, con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, è riconosciuto un esonero del 100% dei
contributi previdenziali a carico della lavoratrice fino al mese di compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo, nel limite massimo annuo di
3.000 euro riparametrato su base mensile.
Per il solo 2024 l’esonero è riconosciuto in presenza di 2 o più figli, fino al compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo. Si attende circolare inps

IRPEF 2024 – Per il solo anno 2024, l’intervento normativo riduce a tre le attuali quattro aliquote(*).
a) aliquota del 23% fino a 28.000 euro ;
b) aliquota del 35% da  28.000 euro e fino a 50.000 euro;

c) aliquota del 43% oltre 50.000 euro

Modifiche anche sul fronte detrazioni lavoro dipendenti: per redditi fino a 15.000 euro, la detrazione di imposta passa da 1.880 euro a  1.995 euro No Tax Area: fino a 8.500 euro