Il Viceministro Andrea Olivero:
La montagna non è da salvare, ma è la montagna che salverà l’Italia.”

Il Presidente Diego Donazzolo:
Solo con la presenza degli agricoltori e allevatori in quota si può salvare la montagna italiana e veneta dal suo spopolamento e conseguente degrado dell’ambiente,
dalla siccità e dai danni alluvionali della pianura.”

La montagna italiana e veneta sono un territorio dalle mille sfaccettature che offre paesaggi mozzafiato, pascoli ricchi di flora, rigogliose fustaie o magredi alle quote più alte, acque pure e di fonte, riserve di verde e di ossigeno.
Il caldo di questa estate ha indirizzato vari turisti a godere del fresco delle montagne. Anche se non tutte come le Dolomiti sono considerate Patrimonio dell’UNESCO, le montagne esprimono da millenni la loro bellezza e sono luogo ideale per ritemprare il corpo e lo spirito.

Ma la montagna non è solo un bellissimo luogo da cartolina, è anche un’area che esprime prodotti agricoli tipici e di qualità. Diego Donazzolo, agricoltore e allevatore feltrino (BL) della terza generazione, però ben conosce le difficoltà di fare agricoltura nelle terre alte confrontandosi tutti i giorni con le difficoltà dei terreni in pendenza, del clima mutevole e rigido d’inverno, con l’insufficiente viabilità e servizi alle aziende, dei maggiori costi di produzione, etc.
Diego Donazzolo, Presidente della Confagricoltura Belluno, ha portato il pensiero degli agricoltori che vivono e lavorano in montagna a Milano dove, presso il padiglione Italia di Expo, è stata promossa un’importante iniziativa dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato.
Emblematico e significativo il titolo dell’iniziativa : “La Montagna al lavoro: tutela, difesa, educazione e produzione.” In sintesi: vivere e rispettare il territorio montano per garantire lo sviluppo sostenibile e le produzioni di qualità.
Il Viceministro Andrea Olivero ha aperto i lavori affermando che la Montagna non ha bisogno di assistenza ma del riconoscimento del suo ruolo, con una politica che gli riconosca pertanto questo importante ruolo e pertanto metta a disposizione le risorse necessarie per il suo mantenimento e il suo sviluppo.  Il Viceministro, ha ricordato come il 47 per cento del nostro Paese è formato dalla montagna e solo l’1% delle imprese agricole sia collocato in territorio montano ed ha aggiunto: “La montagna non è da salvare, ma è la montagna che salverà l’Italia.”
Di alto profilo l’intervento del presidente nazionale Uncem On. Enrico Borghi che ha riproposto la necessità di rimettere al centro dell’agenda nazionale l’ammodernamento istituzionale e legislativo che renda possibile alla montagna essere al centro della programmazione per il nostro paese.
Diego Donazzolo ha apprezzato il pensiero del Presidente Borghi, il quale prendendo atto che il pianeta sta esaurendo le risorse e che il modello di sviluppo che abbiamo adottato sta esaurendo le risorse energetiche, ritiene che ci sia la necessità di rivedere il ruolo della montagna. In una logica europeistica s’inserisce la strategia della macroregione alpina, perché le alpi sono il più grande serbatoio di energia dell’Europa, poiché contengono e ridistribuiscono il 95% delle acque. Ma non solo. Secondo Borghi: “C’è la necessità di sviluppare un nuovo patto tra città e montagna all’interno di un nuovo modello di governance per le aree rurali e montane che le renda in condizione di gestire le fondamentali risorse che hanno e governarle”.
La montagna, aggiunge Diego Donazzolo, non è preziosa solo per i prodotti di eccellenza che produce, ma anche per il suo indispensabile ruolo nella salvaguardia del territorio e del paesaggio. Se non ci fosse il periodico sfalcio dei prati, il regolare taglio dei boschi, il pascolamento degli animali nelle malghe, cosa diventerebbe la montagna? Sarebbe ancora luogo invidiabile e ambito per i turisti? Che cosa succederebbe alle aree a valle delle montagne se non ci fosse la manutenzione di questo territorio che ora gratuitamente è svolta dagli agricoltori?
Al termine dell’incontro, Diego Donazzolo ha donato al Viceministro Andrea Olivero il volume che racchiude i sessant’anni di storia della Cooperativa LATTEBUSCHE quale esempio di realtà che ha saputo aiutare e sostenere nella crescita un intero territorio. Donazzolo ha fatto presente al Vice Ministro che l’agricoltura di montagna ha bisogno di tre cose: sana cooperazione, qualità e innovazione e che per il mantenimento della popolazione e dei giovani agricoltori in montagna c’è l’urgente necessità di una Legge specifica che sappia, in tempi brevi, dare dignità ai montanari fornendo loro pari opportunità. L’on. Oliviero ha ringrazio per l’omaggio e i consigli affermando di conoscere la bella realtà della cooperativa Lattebusche e di apprezzarla per i notevoli risultati raggiunti.